“Questa dimora mi ha salvato dalla caduta. Io non vivo in lei, ma per lei. Sono suo prigioniero, suo schiavo, suo debitore. Lei sa che io non la abiterò mai, ma piuttosto è lei ad abitare me”.
Così Serge Lutens, uno dei grandi geni artistici del nostro tempo, definisce il rapporto d’amore che condivide da quasi cinquant’anni con la sua casa a Marrakech.
Questo artista visionario ha lavorato con alcuni dei più grandi nomi del ventesimo secolo, tra cui Christian Dior, ed è l’ideatore dell’immagine commerciale che ha reso Shuseido uno dei maggiori marchi di cosmetici degli anni Ottanta. Negli anni Novanta aprì una sua boutique di profumi ispirato dal suo profondo amore per Marrakech. Se tanti artisti sono rimasti colpiti dai suoi colori, la città riuscì a catturare il cuore e l’anima di Lutens grazie ai suoi profumi. Dagli anni Settanta in poi Marrakech è diventata la sua musa, fornendogli ispirazione per le sue prime fragranze, tra cui la famosissima “Ambre Sultain”. Oggi Lutens collabora con il profumiere inglese Christopher Sheldrake, e I suoi profumi sono rinomati in tutto il mondo.
Nella sua dimora si trova anche il laboratorio dove Lutens crea le sue essenze. Nel suo laboratorio sono anche conservati alcuni pezzi unici, come il pezzo d’ambra che ha ispirato Ambre Sultain. Qui sono conservate le sue preziose formule, che una volta miscelate vengono poi inviate alla casa Givaudan, che si occupa della produzione.
Lutens comprò il suo primo riad (una casa che prima apparteneva a un nobile) nel 1974, ma negli anni successivi ha acquistato 20 altre case confinanti, annettendole alla proprietà. L’artista ha poi progettato la sua casa dei sogni in ogni minimo dettaglio, senza dimenticare nemmeno un pomello di una sola porta. Il suo progetto è stato realizzato da una squadra di più di 1000 artigiani marocchini. Ma il lavori sono tuttora in corso, poiché il desiderio di rinnovamento di Lutens non si ferma mai. Due generazioni di artigiani si sono già succedute in questo luogo magico, che non conosce fine o stasi ma si mantiene in continuo cambiamento.
“Questa casa è un libro fatto di calce e legno. Un libro che contiene una vita intera”.
Al suo interno, dalla bellezza gotica e quasi sacrale, prevalgono i toni scuri che conferiscono all’ambiente una spirituale solennità. Fedele alla tradizione marocchina, la casa di Lutens è adornata di muri in tadelakt originale, dai toni molto scuri, che ben si abbina ai bellissimi mosaici di Fes,ai listoni e agli intarsi in legno di cedro. Tutte queste antiche conoscenze dei maâlem, i maestri artigiani del luogo, intrecciandosi tra loro sotto la guida di Lutens, trasformano un semplice spazio abitativo in un’opera d’arte a sé.
Nel 2014, Lutens ha creato una fondazione a suo nome, trasformando la sua dimora in uno spazio museale di 3000 metri quadri. L’artista ha già deciso che, un giorno, le chiavi del suo regno andranno al Marocco perché la sua casa diventi uno spazio pubblico, come a suo tempo fece Yves Saint-Laurent con i Jardins Majorelle.
Un meraviglioso lascito come pegno d’amore per la città che lo ha accolto e ispirato per decenni.
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