Claudia Bittante Artista

Claudia Bittante

TORINO

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L’INIZIO DELLA STORIA

Claudia Bittante levigatura

Levigatura con Pietra di Fiume

Il mio amore per il tadelakt è iniziato per caso diversi anni fa, quando sono partita per una vacanza in Marocco. Girando per i riad, ero ammirata dai bagni decorati con questa tecnica, di cui all’epoca non sapevo nulla. La forma e i colori vivi dei TOP e dei muri, le forme così morbide  delle vasche e delle pareti doccia mi hanno affascinata, non solo per la loro grande bellezza ma anche per il materiale speciale  con cui erano realizzati. Sembrava morbido come una crema, ma quando lo toccavo era duro e freddo, come una pietra. Oltre ad essere bello, questo materiale prendeva vita grazie al vapore del bagno, mostrando microcrepe, nuvole e macchie che donavano profondità. Ogni volta che mi asciugavo dopo una doccia non potevo fare a meno di osservarlo e toccarlo perché mi piaceva quella sensazione tattile nuova e speciale. 

Una volta tornata a casa, mi ripromisi di approfondire la mia conoscenza sul tadelakt e  fantasticavo su come, un giorno, avrei saputo usare quel materiale che mi attraeva così tanto. Tuttavia, la routine quotidiana di dentista e gli impegni familiari mi trascinarono lontano da quel sogno, che rimase così accantonato per tanti anni. 

Ma ecco che un giorno mi si presentò l’occasione giusta per andarlo a ripescare : una mia cara amica, appena tornata dal Marocco, mi raccontò che si sarebbe fatta realizzare un bagno in tedelakt per casa sua e mi mise al corrente dell’esistenza di un maestro decoratore esperto di questa tecnica, che viveva qui a Torino e  proponeva corsi di formazione  anche a persone che non appartenevano al mondo dell’edilizia. Il sogno che avevo rimosso da tempo si risvegliò subito! 

Volevo apprendere la tecnica e finalmente ,nella mia vita, era il momento adatto. Così contattai Nino, il maestro del tadelakt, per partecipare a uno dei suoi corsi dove ho potuto soddisfare la curiosità che avevo provato in Marocco e finalmente conoscere materiali e tecnica di realizzazione del tadelakt.

IL MIO PERCORSO CON IL TADELAKT

Claudia Bittante Passione

Stesura del Tadelakt all’interno di una vasca

Ho iniziato a frequentare il corso di Nino, desiderosa di conoscere da vicino questo materiale sorprendente. Oltre alla soddisfazione di poter finalmente imparare la tecnica, ho anche avuto il piacere di incontrare un ambiente semplice, aperto e conviviale. Nino è un ottimo insegnante: appassionato, chiaro nelle spiegazioni e pronto ad accogliere tutti, a prescindere dall’età o dall’esperienza. Non è geloso delle proprie conoscenze e non impone dogmi a nessuno. Anzi, durante le sue lezioni si avverte un profondo senso di condivisione, accoglienza e appartenenza. Ciò mi ha permesso non solo di imparare la tecnica del tadelakt, ma mi ha anche dato il coraggio di usarlo in modi diversi per sperimentare la mia creatività. 

Mi sono subito cimentata nella lavorazione di grandi superfici, un’esperienza nuova per me che non avevo mai lavorato in campo edile. Ho imparato molto dal corso, ma poi la mia abitudine professionale mi ha spinta a sperimentare con oggetti più piccoli, sfruttando la plasticità della materia. Da dentista, mi affascinava scoprire come questa sostanza si comportasse se lavorata o spatolata in un certo modo. Osservavo con curiosità le varie similitudini e differenze tra il tadelakt e i materiali resinosi che uso per realizzare le otturazioni. Mi affascinava trovare comportamenti simili in un contesto completamente diverso. 

Tuttavia, quella che consideravo una sfida relativamente semplice si è rivelata molto più complessa di quanto avessi immaginato. Non avevo considerato che il materiale, quando applicato su superfici piccole e non in piano, richiede una capacità manuale e un’organizzazione del lavoro completamente diverse. Ho così dovuto confrontarmi con una serie di difficoltà e mi è servito molto tempo per capire davvero il materiale e imparare a padroneggiarlo. Questo materiale richiede a chi lo lavora di entrare  in relazione con esso e si comporta in modo differente nelle mani di ogni artista. Lavorare con superfici un po’ più grandi offre una maggiore libertà, permettendo di ottenere risultati soddisfacenti e di grande effetto. Così sono tornata alle pareti, con una nuova e migliorata capacità di gestire i dettagli. 

Mentre lavoro, trovo piacere nell’ammirare la graduale trasformazione del materiale, il modo in cui da ruvido diventa sempre più levigato sotto le mie mani. Non mi piace quando il risultato finale sembra troppo liscio o standardizzato. Se lavorassi per ottenere sempre la stessa superficie liscia e senza imperfezioni, potrei farlo fare da una macchina e il risultato sarebbe migliore. Invece, amo le infinite piccole imperfezioni con cui il tadelakt dona vita ad ogni superficie che ricopre. E poiché i tempi di lavorazione cambiano ogni volta a seconda del supporto usato o del clima  con cui si lavora, bisogna eseguire ogni gesto con consapevolezza. Questo lo rende un gioco infinito. E se ci aggiungi tutti i colori e le possibili forme che desideri, diventa davvero un divertimento senza fine. 

LE MIE CREAZIONI IN TADELAKT

Il processo di lavorazione del tadelakt presenta molte sfide da affrontare a seconda del supporto scelto e delle forme create; ognuna di esse ci offre l’opportunità di trovare soluzioni innovative e originali. Al momento mi sto dedicando a realizzare strutture in metallo completate da piani di supporto in legno o altri materiali, che poi vengono ricoperti in tadelakt. 

Il mio scopo è poter soddisfare la richiesta di complementi di arredo in misure personalizzate e modulabili a seconda degli spazi disponibili. Questi oggetti non saranno  destinati solo agli ambienti tecnici  come bagni o cucina, ma potranno trovare collocazione in ogni angolo della casa che richieda un tocco di originalità e praticità. Capita spesso di avere uno spazio strano e fuori misura nella propria casa, impossibile da sfruttare con i mobili di misura convenzionale. 

Le mie creazioni possono quindi adattarsi ad ogni tipo di spazio, perché è possibile disegnarle  e realizzarle secondo le specifiche necessità dei clienti. Insieme ad altri artigiani sto anche studiando soluzioni per dei complementi d’arredo come pouf, tavolini o vasi porta-piante, adatti ad ambienti sia interni che esterni, ad esempio terrazzi o giardini. Anche i colori si possono personalizzare in una gamma infinita, fino a trovare una tonalità che entri in perfetta armonia con l’ambiente circostante: con i pigmenti naturali e gli ossidi si può giocare fino a realizzare un colore unico e non copiabile. 

Essendo io stessa un’amante dei colori, sono molto sensibile all’effetto che essi esercitano su di me, sia nell’abbigliamento che negli ambienti in cui vivo.  Quando creo i miei complementi d’arredo, uso i colori in modo che possano apportare cambiamenti d’effetto negli ambienti di uso quotidiano.  

 Giocare a trasmutare la materia con le nostre mani, sia essa farina, creta o calce, fa entrare nel prodigioso mondo degli alchimisti, sperimentando vie di conoscenza che trasformano anche noi. Così,scoprire il tadelakt mi ha permesso di esprimere la mia creatività e spero che le mie creazioni possano aiutare gli altri a trovare questa stessa bella sensazione. Tutte le mie creazioni sono uniche, impossibili da trovare altrove e modulabili su richiesta.