Perché El Fenn è un’Ottimo Esempio di Tadelakt Contemporaneo?
Nel caso di El Fenn, il lavoro di restauro ha avuto un ruolo centrale nel definire il carattere degli spazi. Il tadelakt è stato realizzato seguendo i metodi tradizionali: la calce veniva preparata e pigmentata direttamente in cantiere, poi stesa e lucidata a mano con pietre levigate e sapone nero. Questo processo, lento e controllato, ha permesso di ottenere superfici compatte, profonde e uniformi, applicate non solo alle pareti ma anche a vasche, nicchie e dettagli architettonici. Il risultato è un uso del tadelakt che non appare decorativo, ma strutturale, pensato per durare e dialogare con la luce e i volumi degli spazi. Nel loro sito ufficiale è possibile trovare la scheda completa dei lavori in Tadelakt.
El Fenn non è un caso isolato nel panorama di Marrakech. L’uso del tadelakt negli spazi abitativi e negli hotel della città è estremamente diffuso: gran parte dei riad trasformati in strutture ricettive ne fanno largo impiego, soprattutto in bagni, cortili e ambienti umidi. In questo senso, El Fenn non introduce una novità assoluta. La differenza sta nel modo in cui questa tecnica viene affrontata e nel livello di attenzione riservato al processo. A Marrakech il tadelakt è spesso applicato come finitura finale, talvolta direttamente su supporti non sempre preparati in modo adeguato. È una pratica comune, legata alla rapidità dei cantieri e alla grande richiesta, che produce superfici irregolari, con variazioni evidenti di colore e texture. Questo approccio fa parte della normalità locale e non viene percepito come un limite: il tadelakt, in molti casi, è pensato per essere funzionale prima che controllato esteticamente.

Vista del Cortile centrale del Riad El Fenn
In questo senso, El Fenn rappresenta un punto di incontro interessante: una tecnica tradizionale marocchina trattata secondo criteri che rispondono a una sensibilità più internazionale, spesso maturata proprio nei contesti occidentali dove il tadelakt è stato reinterpretato come finitura di pregio. Il paradosso è che questa attenzione, oggi considerata “raffinata”, viene reintrodotta in Marocco proprio attraverso progetti di alto livello. Il risultato non è una perdita di autenticità, ma un diverso modo di leggere la stessa tecnica. Il tadelakt di El Fenn resta profondamente legato alla tradizione locale, ma viene portato a un grado di controllo e coerenza che lo rende adatto a spazi di lusso e ospitalità di alto livello. È in questo equilibrio tra pratica tradizionale e consapevolezza progettuale che il progetto trova la sua forza.
Un Esempio di Buon Tadelakt per il Mondo
El Fenn è stato scelto come esempio perché il risultato finale è evidente: gli spazi sono armoniosi, curati, piacevoli da abitare e da osservare. Il Tadelakt, qui, non è solo corretto dal punto di vista tecnico, ma diventa parte integrante dell’esperienza del luogo. Le superfici sono continue, morbide alla vista, ben calibrate nei colori e nella luce. È un uso consapevole, pensato per accogliere un pubblico internazionale. In questo senso, El Fenn svolge anche un ruolo importante nella diffusione della cultura del tadelakt. Accoglie visitatori da tutto il mondo, molti dei quali entrano per la prima volta in contatto con questa tecnica proprio qui. Il modo in cui viene presentata contribuisce a farne comprendere il valore senza bisogno di spiegazioni. Il merito di El Fenn sta quindi nell’aver dimostrato che il tadelakt funziona perfettamente in un contesto di alto livello senza perdere autenticità. Anzi, proprio grazie a questa attenzione e a questa qualità esecutiva, la tecnica riesce a raccontarsi meglio, diventando una delle espressioni più riconoscibili e apprezzate dell’artigianato marocchino contemporaneo.



