• Gli Strumenti per il Tadelakt Originale

Gli Strumenti per il Tadelakt Originale

Nel Tadelakt, la qualità del risultato finale non dipende solo dalle materie prime, ma anche dagli strumenti con cui la materia viene lavorata. Essendo una tecnica interamente manuale, ogni gesto dell’artigiano passa attraverso utensili che non sono semplici supporti, ma veri e propri mediatori tra la calce e la superficie finale. Gli strumenti del Tadelakt nascono dalla tradizione marocchina e sono rimasti pressoché invariati nel tempo, proprio perché perfettamente adeguati a questo tipo di lavorazione. Non si tratta di attrezzi industriali o intercambiabili, ma di strumenti scelti per la loro forma, materiale e comportamento a contatto con la calce, capaci di accompagnare il materiale nelle diverse fasi: dalla stesura, alla compattazione, fino alla lucidatura e al trattamento impermeabilizzante.

Il Frattazzo in Legno di Cedro dell’Atlante

Il frattazzo in legno di cedro dell’Atlante è lo strumento tradizionale per eccellenza nella tecnica del Tadelakt. Il suo utilizzo non è casuale né sostituibile con qualsiasi altro legno: il cedro dell’Atlante, originario delle catene montuose del Marocco, è un materiale naturalmente stabile, leggero e resistente all’umidità, caratteristiche fondamentali quando si lavora con una finitura a base di sola calce e acqua.

Questo frattazzo viene utilizzato nella fase di stesura del Tadelakt, quando il materiale è ancora fresco e plastico. A differenza degli strumenti metallici, il legno non “chiude” immediatamente la superficie, ma permette di distribuire la calce in modo uniforme, accompagnandola sul fondo senza schiacciarla eccessivamente. Il risultato è una prima superficie compatta ma ancora viva, pronta per le lavorazioni successive.

La Pietra di Fiume Marocchina

Tra tutti gli strumenti utilizzati nel Tadelakt, la pietra di fiume levigata è senza dubbio il più antico e simbolico. È uno strumento semplice, primitivo nella forma, ma estremamente raffinato nella funzione. La sua origine è direttamente legata al territorio marocchino: pietre naturali modellate dall’acqua dei fiumi, scelte a mano dagli artigiani per durezza, compattezza e forma ergonomica.

La pietra di fiume viene utilizzata nella fase più delicata e determinante della tecnica: il massaggio della superficie con il sapone nero. Attraverso una pressione controllata e movimenti ripetuti, la pietra compatta la calce, chiude progressivamente i pori e favorisce la reazione chimica tra la calce di Marrakech e il sapone nero, rendendo la superficie naturalmente impermeabile.

Il Frattone in Acciaio Classico

Il frattone in acciaio classico non appartiene in senso stretto alla tecnica tradizionale del Tadelakt, che prevede la stesura con il frattazzo in legno di cedro dell’Atlante e il successivo lavoro di compattazione con la pietra di fiume. Tuttavia, nella pratica contemporanea di cantiere, il frattone in acciaio è diventato uno strumento di supporto molto utilizzato, soprattutto quando si lavora su superfici estese o in contesti operativi complessi.

Il suo utilizzo nasce dall’esigenza di alleggerire la fatica fisica e rendere più agevole la stesura del materiale, senza sostituire completamente il ruolo del legno di cedro. L’acciaio permette infatti di distribuire il Tadelakt in modo più rapido e uniforme in alcune fasi, aiutando l’artigiano a controllare lo spessore e a mantenere una maggiore regolarità, soprattutto per chi ha meno esperienza manuale con la calce.

Il Frattone in Acciaio Per Lucidare

Diversamente dal frattone in acciaio utilizzato come supporto alla stesura, il frattone in acciaio per lucidare entra in gioco solo nelle ultime fasi della lavorazione del Tadelakt, quando il materiale ha già iniziato a compattarsi e la superficie è pronta per essere rifinita. Si tratta di uno strumento più delicato, realizzato con un acciaio più fine e con bordi accuratamente lavorati, pensato esclusivamente per tirare la superficie senza graffiarla.

Il suo utilizzo ha una funzione prevalentemente estetica e di perfezionamento: con la giusta pressione permette di portare in superficie la parte più materica del Tadelakt, esaltandone i sedimenti naturali e aumentando la lucentezza già prima del passaggio della pietra di fiume. Anche in questo caso, il frattone in acciaio per lucidare non è parte integrante della tecnica tradizionale più antica, ma rappresenta una scelta consapevole dell’artigiano, utile soprattutto quando si ricerca un effetto più tirato e raffinato.