Perché è Così Importante il Fondo?
Il Tadelakt è un materiale essenziale: è composto esclusivamente da calce e acqua. Proprio questa semplicità, che ne rappresenta il valore più alto, rende il fondo un elemento decisivo per la buona riuscita del lavoro. A differenza della maggior parte dei rivestimenti moderni che contengono colle, resine o additivi sintetici capaci di “incollarsi” al supporto, il Tadelakt non perdona un fondo inadeguato. Non avendo componenti adesivi, il Tadelakt aderisce al supporto solo per presa meccanica e affinità minerale. Questo significa che la superficie sottostante deve essere correttamente preparata: ruvida, assorbente e stabile, in modo che il materiale possa depositarsi senza scivolare e lavorare correttamente durante le fasi di compressione e lucidatura.

Fondo Aggrappante steso con il frattone dentato
La condizione ideale per il Tadelakt è quella dell’intonaco crudo, tipico delle case appena costruite o appena intonacate. Non a caso, nella tradizione marocchina, il Tadelakt nasce e viene applicato quasi sempre direttamente sull’intonaco a calce, senza strati intermedi. Nel contesto occidentale, però, questa condizione è sempre più rara. Le pareti hanno spesso una storia precedente: pitture, rasature, intonachini, decorazioni o fondi sintetici che non sono compatibili con una finitura a base di pura calce. In questi casi, applicare il Tadelakt senza un’adeguata preparazione del fondo significa esporsi a problemi di adesione, fessurazioni o risultati estetici insoddisfacenti.
Per questo il fondo assume un ruolo centrale: deve simulare il comportamento di un intonaco puro a calce, ricreando le condizioni ideali affinché il Tadelakt possa essere steso, lavorato e lucidato correttamente. Esistono diversi materiali e tecniche per ottenere questo risultato, ognuno adatto a situazioni specifiche, ed è proprio su questi accorgimenti che ci concentreremo nel prossimo capitolo.
Cosa Tenere Presente nella Preparazione del Fondo
Quando si parla di fondo per il Tadelakt, il primo requisito che viene in mente è l’aggrappo. È un aspetto fondamentale, ma anche il più semplice da verificare: se la superficie è troppo liscia o poco assorbente, il materiale scivola, non tiene e il problema è evidente fin dalle prime passate. In questi casi si interviene subito, correggendo il fondo prima di procedere oltre.
Più delicato e spesso sottovalutato è invece il tema della stabilità del supporto. Il Tadelakt, una volta indurito, diventa una superficie molto compatta e resistente, ma proprio per questo non tollera micromovimenti del fondo sottostante. Qualsiasi vibrazione, flessione o assestamento può nel tempo tradursi in micro-crepe, compromettendo sia l’estetica sia la durabilità del rivestimento.
Questo aspetto è particolarmente critico in presenza di pareti non strutturali, come il cartongesso, o in zone soggette a sollecitazioni: spallette di porte, pareti a ridosso di sanitari, vasche, scarichi o strutture che possono trasmettere vibrazioni. Anche movimenti minimi, impercettibili nell’immediato, possono creare tensioni sotto la superficie del Tadelakt e manifestarsi a distanza di tempo.

Posizionamento della rete panzer nelle zone critiche
Per questo motivo, il fondo ideale per il Tadelakt non deve essere solo aggrappante, ma anche meccanicamente stabile. Quando non si è certi della solidità del supporto, è buona pratica intervenire preventivamente con sistemi di rinforzo, come reti di armatura (reti panzer) o altri metodi di stabilizzazione, integrati nel ciclo di preparazione del fondo. Questo passaggio riduce drasticamente il rischio di fessurazioni e garantisce una base affidabile su cui il Tadelakt può lavorare correttamente.
Il Fondo Come Base Imprescindibile del Tadelakt
Nel Tadelakt, il fondo non è un passaggio preparatorio secondario, ma una condizione strutturale imprescindibile per la buona riuscita del lavoro. Essendo un rivestimento composto esclusivamente da calce e acqua, privo di colle, resine o additivi sintetici, il Tadelakt affida completamente la propria tenuta, durata e bellezza alla qualità del supporto su cui viene applicato.
Un fondo correttamente preparato deve essere aggrappante, per permettere al materiale di aderire senza scivolare, ma soprattutto stabile nel tempo, capace di assorbire senza conseguenze le piccole sollecitazioni, vibrazioni o movimenti inevitabili negli edifici contemporanei. È proprio questa stabilità, spesso meno evidente nell’immediato, a fare la differenza tra un Tadelakt che dura anni e uno che, col tempo, può presentare crepe o distacchi.
Comprendere e rispettare il ruolo del fondo significa avvicinarsi al Tadelakt con un approccio consapevole, tecnico e rispettoso della materia. È qui che si gioca gran parte della qualità finale del lavoro: non sulla superficie visibile, ma su ciò che la sostiene. Preparare bene il fondo vuol dire mettere il Tadelakt nelle condizioni ideali per esprimere al meglio tutte le sue qualità naturali, estetiche e funzionali.



