1- Scelta dei Materiali
Per il Calco del Lavandino
Il primo passaggio consiste nella scelta dei materiali con cui realizzare il calco del lavandino, ovvero la struttura che verrà successivamente rivestita in Tadelakt. Questa scelta è importante perché influisce sulla stabilità, sulla compatibilità del rivestimento e sul risultato finale. È possibile utilizzare sia materiali sintetici sia materiali naturali, in base alle proprie esigenze e sensibilità. Tuttavia, quando si lavora con il Tadelakt, i materiali naturali rappresentano la soluzione più coerente, soprattutto per traspirabilità e affinità con la calce.
Le soluzioni più comuni prevedono una base in cemento naturale o in calce naturale, spesso miscelata con fibra di canapa per alleggerire l’impasto e migliorarne la resistenza. L’aggiunta di perlite, materiale leggero di origine vulcanica, consente di ridurre ulteriormente il peso del calco e di facilitare la lavorazione. In alternativa, è possibile utilizzare polistirene. Scegliere correttamente il materiale del calco significa creare una base stabile e compatibile, fondamentale per ottenere un lavandino in Tadelakt completo e duraturo.

Scelta Materiali per lavandino
2- Preparazione del Contenitore
Una volta scelti i materiali per il calco, si procede con la realizzazione del contenitore che definirà le dimensioni esterne del lavandino. Il contenitore può essere costruito facilmente utilizzando lastre di legno, tagliate secondo le misure desiderate. È importante tenere conto fin da subito dello spessore finale dei bordi, che non dovrebbe essere inferiore a 5 cm, per garantire solidità strutturale e una buona resa nel tempo. Il contenitore deve essere stabile, ben assemblato e in grado di contenere l’impasto senza deformarsi durante la fase di colata o modellazione. Una preparazione accurata di questa struttura permette di lavorare con maggiore precisione nelle fasi successive.

3- Preparazione e Inserimento del Negativo
All’interno del contenitore in legno viene inserito il negativo, ovvero la forma che creerà la conca del lavandino. Il negativo può essere realizzato con polistirolo, plastica o altri materiali facilmente modellabili, a seconda della forma desiderata. Questa parte deve essere fissata saldamente sul fondo del contenitore, evitando qualsiasi movimento durante la lavorazione. La stabilità del negativo è fondamentale per ottenere una conca regolare e ben definita. Nel punto più alto del negativo va posizionata la piletta, che fungerà da scarico del lavandino. In alternativa è possibile preparare il foro (dopo il passo 5) una volta che il calco sarà indurito.

4- Preparazione dell’Impasto
Una volta predisposto il contenitore e il negativo, si passa alla preparazione dell’impasto per il calco del lavandino. L’obiettivo è ottenere un materiale equilibrato, con un buon compromesso tra resistenza e leggerezza, ma soprattutto con una superficie adatta a far aderire correttamente il rivestimento in Tadelakt. Un impasto troppo compatto rischia di essere pesante e poco lavorabile, mentre uno troppo leggero può compromettere la solidità del lavandino. È quindi fondamentale trovare il giusto equilibrio, creando una base stabile, traspirante e leggermente ruvida, ideale perché il Tadelakt possa “aggrapparsi” in modo uniforme.
La formula che consigliamo per un impasto ottimale ed equilibrato è la seguente:
1 kg di cemento naturale
850 ml di acqua
200 g di fibra di canapa
200 g di perlite
L’impasto dev’essere miscelato fino a risultare omogeneo, ben amalgamato e privo di grumi, pronto per essere applicato nel contenitore preparato.

Impasto cemento, canapa, perlite e acqua
5- Colata e Compattazione dell’Impasto
L’impasto preparato viene ora versato all’interno del calco, procedendo poco alla volta. È importante distribuirlo gradualmente e comprimerlo con le mani durante la colata, così da riempire tutti gli spazi ed evitare vuoti o bolle d’aria. Una volta completato il riempimento, si posiziona la lastra di chiusura e la si spinge con decisione per livellare perfettamente la superficie e compattare ulteriormente il materiale. Questa fase è fondamentale per garantire una struttura solida e uniforme. Per aumentare la compressione, è possibile battere la lastra con un martello, applicando colpi decisi e regolari.

6- Tempi di Riposo e Indurimento
Dopo la colata e la compattazione, il calco deve riposare per almeno 24 ore in un ambiente a temperatura mite e stabile. Questa fase è essenziale per permettere al materiale di iniziare correttamente il processo di indurimento. È importante non anticipare i tempi: una rimozione prematura dal calco o una lavorazione troppo precoce possono compromettere la durezza e la stabilità della struttura. Rispettare il tempo di riposo consente al materiale di raggiungere una consistenza ottimale, creando una base solida e affidabile per le fasi successive.

7- Rimozione dello Stampo
Trascorse le 24 ore di riposo, si procede con la rimozione dello stampo in legno. Questa operazione va eseguita con calma e precisione, svitando le viti un lato alla volta, evitando forzature che potrebbero danneggiare il calco. Una volta rimosso il contenitore, si ottiene finalmente il calco del lavandino, completo nella sua forma e pronto per essere rivestito in Tadelakt. Se la piletta non è stata inserita nella fase del negativo, in questo momento è possibile realizzare il foro per lo scarico utilizzando un trapano a punta cava, assicurandosi che sia correttamente posizionato e dimensionato per l’installazione successiva.

Rimozione dello Stampo di Legno
8- Preparazione del Tadelakt
Con il calco del lavandino pronto, si può passare alla preparazione del Tadelakt e degli strumenti necessari per il rivestimento. Il Tadelakt si ottiene semplicemente mescolando calce di Marrakech e acqua, fino a raggiungere una consistenza cremosa e lavorabile. In genere si utilizza circa il 50% di acqua, ovvero 1 litro di acqua ogni 2 kg di calce. La quantità totale dipende dalla dimensione del calco e dalla superficie da rivestire: per un lavandino di dimensioni medie sono sufficienti 2–3 kg di calce.
Per la stesura del Tadelakt sono necessari pochi strumenti essenziali: un frattone in legno e una cazzuola a punta tonda per applicare il materiale, oltre a una pietra di fiume che verrà utilizzata nella fase di lucidatura insieme al sapone nero. Una preparazione corretta del materiale e degli strumenti facilita le fasi successive e contribuisce a ottenere una superficie uniforme e compatta. Se si desidera un colore diverso dalla tonalità naturale della calce, questa è la fase in cui aggiungere le terre naturali direttamente nell’impasto della calce.

Preparazione della calce di Marrakech
9- Rivestimento del Lavandino con il Tadelakt
Questa è la fase centrale del processo e anche la più delicata. Il rivestimento in Tadelakt richiede attenzione, calma e una buona manualità, poiché da qui dipendono l’aspetto finale e la qualità della superficie. La calce di Marrakech viene stesa direttamente sul lavandino, applicandola in modo uniforme con un frattone in legno di cedro di piccole dimensioni, ideale per seguire le forme e controllare lo spessore del materiale. Per i bordi, le curve e le parti interne più delicate, è consigliato l’uso di una cazzuola a punta tonda, che permette maggiore precisione.
Durante questa fase è possibile utilizzare anche altri strumenti, come il frattone in acciaio o una spatola in plastica, per “tirare” il materiale e chiudere maggiormente la superficie. Questa scelta influisce sull’effetto finale: una lavorazione più spinta restituisce un aspetto più lucido sia alla vista che al tatto, pur mantenendo la naturalezza tipica del Tadelakt.

Rivestimento del Lavandino con il Tadelakt
10- Lucidatura e Messa in Posa
L’ultimo passaggio è la lucidatura del Tadelakt con pietra di fiume e sapone nero, una fase fondamentale che completa il processo e rende il lavandino pienamente funzionale. Attraverso questo massaggio della superficie, la calce viene ulteriormente compressa, aumentando la naturale impermeabilità del materiale. La lucidatura dona al Tadelakt un aspetto più compatto e luminoso, esaltandone la profondità cromatica e la morbidezza al tatto. È un passaggio che richiede attenzione e sensibilità, ma che rappresenta il vero tocco finale della lavorazione.
A questo punto il lavandino in Tadelakt è pronto per essere installato nel bagno ed utilizzato: un oggetto completo, funzionale e unico, realizzato seguendo tutte le fasi fondamentali del processo artigianale.

Lucidatura Lavandino con pietra di fiume
Come Ottenere un Buon Risultato
Per un Lavandino in Tadelakt
Realizzare un lavandino in Tadelakt è un’esperienza artigianale gratificante, ma come ogni tecnica a base di calce richiede attenzione, pratica e una buona comprensione dei materiali. Per questo motivo esistono due modalità pensate per essere accompagnati nel processo e ottenere un risultato corretto e duraturo.
IL CORSO DI FORMAZIONE
Iscriversi a un corso di formazione permette di imparare e perfezionare la tecnica del Tadelakt in modo completo, comprendendo tempi, gesti e comportamenti del materiale. Durante il corso è possibile utilizzare il nostro laboratorio per realizzare il proprio calco personalizzato, scegliendo forma e dimensioni del lavandino, e procedere poi con il rivestimento in Tadelakt sotto guida esperta. È la soluzione ideale per chi desidera acquisire competenze, autonomia e una maggiore consapevolezza del processo.
LO STARTER KIT
Per chi preferisce una soluzione più pratica, lo starter kit rappresenta un’alternativa semplice ed efficace. In questo caso non è necessario occuparsi della preparazione del calco: il kit include un calco già pronto in calce canapa, pensato per essere direttamente rivestito. All’interno si trova tutto il necessario per completare il lavoro, dai materiali agli strumenti, insieme a video didattici che guidano passo dopo passo nella realizzazione del lavandino. È la scelta ideale per concentrarsi esclusivamente sul rivestimento e sulla finitura in Tadelakt.





