Il Tadelakt : un’antica finitura contemporanea
Il nostro principale ambiente di riferimento è la nostra casa. Per questo è molto importante soffermarsi un po’ e pensare ai materiali che ci circondano, non solo gli arredi ma anche tutte le superfici murarie e i pavimenti.
Esiste un materiale speciale, ancora poco conosciuto in Italia eppure antichissimo, originario del Bacino mediterraneo: il Tadelakt. Questa parola deriva dall’arabo DELLEK “impastare, schiacciare” ed è una tecnica millenaria di intonacatura impermeabile, originaria del Marocco che permette di realizzare finiture uniche e di grande prestigio (il bagno in foto è stato realizzato in Tadelakt). In origine utilizzato dai berberi per impermeabilizzare le cisterne per la conservazione dell’acqua piovana, a Marrakech è tuttora il rivestimento tradizionale degli hammam, delle fontane, delle stanze da bagno, dei riad e dei palazzi nobiliari.
Come si ottiene il Tadelakt
La calce idratata del Tadelakt marocchino si ottiene dalla calcinazione della roccia calcarea, cotta in antiche fornaci a legna, a 800°, per circa 36 ore.
Successivamente l’intonaco impermeabile si ottiene impastando la calce con acqua, senza aggiungere nient’altro. La miscela che ne risulta viene stesa sulla muratura o sul pavimento, poi schiacciata e levigata con una particolare pietra di fiume e con l’ausilio di sapone nero a base di olio di olive. Infine viene lucidata con cera naturale d’api e agrumi, molto profumata.
Si ottengono così superfici completamente impermeabili e lisce, sontuose e minimali al tempo stesso. Al tatto questo rivestimento è “morbido” ed ha perso la consueta durezza estetica della calce, dando luogo a superfici setose con angoli smussati e colori sfumati, disomogenei e profondi.
Il colore naturale della calce marocchina è già un bellissimo beige chiaro, ma con l’aggiunta di ossidi o terre naturali si possono ottenere infinite variazioni cromatiche.
Cosa contraddistingue il Tadelakt
Come già detto, la caratteristica più importante del Tadelakt è la sua idrorepellenza che lo rende perfetto per gli ambienti umidi quali bagni, saune, cucine. È possibile rivestire con il Tadelakt anche superfici che non siano di nuova costruzione, dopo aver preparato in maniera corretta il fondo: il Tadelakt potrebbe dunque personalizzare le superfici di un vecchio bagno, rimuovendo le vecchie piastrelle ed applicandovi la calce di Tadelakt. E’ un’ottima idea per donare nuovamente lustro a un ambiente funzionale ma anche destinato alle cure che quotidianamente ci dedichiamo, e per questo degno di nuove superfici continue che ben si sposano anche con ambienti minimali contemporanei.
Un difetto?
Una debolezza di questa finitura è il tempo: si tratta infatti di una lavorazione interamente artigianale che richiede pazienza e dedizione, molta di più che per la normale posa di piastrelle, anche se il suo costo corrisponde a quello della posa di una piastrella di ottima qualità o di un mosaico.
Se vi è venuta un po’ di curiosità o voglia di rinnovare la vostra casa con superfici naturali di grande impatto estetico, energycare vi può consigliare supportandovi nelle scelte formali, materiche e cromatiche, in collaborazione con l’Atelier del Colore di Torino, specializzato in finiture tradizionali marocchine in Tadelakt, con cui abbiamo già eseguito alcune realizzazioni in Piemonte.
Arch. Rebecca Berti
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