Il tadelakt diventa uno strumento per esplorare il confine tra naturale e artificiale

Il designer è Tuomas Markunpoika, è un designer finlandese e nel 2017 ha presentato la sua collezione di mobili in tadelakt naturale.

Markunpoika si era fatto conoscere nel 2012 con Engineering Temporality, un progetto di tesi sviluppato per la Dersign Academy di Eindhoven che rifletteva sulle condizioni personali ed emotive dei malati di Alzheimer. Per questo scopo, aveva sfruttato il potenziale metaforico di strutture galleggianti costituite da tubi metallici collegati e tagliati, che esprimevano la natura effimera della memoria.

La sua collezione di mobili si chiama Contra Naturam, ed è composta da pezzi di arredamento ricoperti con tadelakt originale in diversi colori: una panchina color malva, un tavolino e una sedia in verdi grigiastri e primaverili, un tavolino giallo pallido, una panca color panna. Tutti i mobili sono stati realizzati a partire da una base di polistirolo scolpita a mano, su cui poi è stato applicato il tradizionale tadelakt marocchino.

L’intenzione del designer nel creare questa collezione era indagare sul rapporto tra naturale e artificiale, in particolare nell’arte e nel design. Da qui la scelta di partire da una struttura in materiali artificiali, ma formandoli secondo linee che ricordano delle forme naturali e ricoprirle da una tecnica di decorazione che non ha niente di chimico o artificiale. L’effetto visivo e tattile simile alla pietra delle superfici in tadelakt contribuisce a sfocare la linea che divide il naturale dall’artificiale, suscitando nell’osservatore un sentimento di ambiguità che sta alla base del concetto di questa mostra.

“Indipendentemente dalla superficie naturale e tattile degli oggetti, la collezione è creata dall’uomo” ha dichiarato Markunpoika “non solo nel significato non ambiguo, ma anche per rivelare come la nostra percezione di ciò che consideriamo naturale nel design sia spesso antropocentrica, e come apparentemente gli oggetti naturali sono fabbricati artificialmente”.

Oltre a voler rappresentare questa ambivalenza, Contra Naturam vuole essere un’espressione della sua frustrazione nei confronti dell’attuale mondo del design, che si incentra quasi esclusivamente sull’aspetto visivo, trascurando gli altri sensi. Anche in questo, il designer utilizza molto sapientemente la matericità del tadelakt naturale, che aggiunge un’ulteriore sfaccettatura all’effetto finale delle sue opere.

“Non c’è niente di nuovo nel nascondere l’innato funzionamento delle cose”, dice Markunpoika, “ma credo che sia molto interessante osservare l’ipocrisia con cui solitamente lo facciamo. Mi piace essere sincero su questo occultamento, per renderlo una parte concettuale del mio lavoro. È falso, certo, ma è anche una celebrazione del falso”.

I mobili in tadelakt di Contra Naturam non sono solo eccellenti opere di design, ma anche la prova di quanto questa antica tecnica marocchina sia versatile e viva ancora oggi.