Una serie di opere d’arte incastonate come gemme nel paesaggio sardo e impreziosite dal tadelakt tradizionale

Bellezza, sostenibilità e fusione con il paesaggio: queste le parole chiave del progetto di design ecosostenibile realizzato dall’architetto di fama internazionale Massimiliano Fuksas, insieme alla moglie Doriana, nel cuore della città di Pula, vicino a Cagliari. Il complesso è costituito da una serie di ville chiamate “Sculture da abitare”. Il luogo prescelto è Is Molas, un resort situato in una proprietà da 500 ettari con un Hotel 4 stelle e un prestigioso campo da golf.

Il design delle ville è pensato per confondersi con il paesaggio, e per rendere omaggio sia all’architettura marocchina che alla tradizione sarda. Tutte le abitazioni sono state concepite secondo le regole della bioarchitettura e nello spirito del risparmio delle risorse. L’attenzione ai criteri di sostenibilità è stata applicata a tutto il progetto: ogni singolo edificio è progettato in modo che la sua forma si fonda elegantemente con il suolo e il paesaggio che la circonda; le materie prime utilizzate sono legno e pietra locale, posati su una piattaforma di porfido pavimentato con l’antica tecnica romana dell’”opus incertum”.

“Is Molas è un progetto sperimentale, il cui scopo era lavorare con gli elementi stessi, con l’erosione del vento e con la natura”, spiega Fuksas. E in effetti le forme delle Sculture abitabili, che rimandano agli antichi nuraghi della Sardegna, sono volutamente morbide e curve, come se il vento stesso le avesse modellate tra le colline.

Le 15 ville sono suddivise in quattro tipologie, sapientemente arredate dalla designer e storica dell’arte Doriana Fuksas. Ogni tipologia di villa possiede un suo caratteristico tema estetico, espresso nei colori e nel design.

Villa Palas prende il nome dal Sa Palas, il tradizionale corpetto in panno rosso ricamato con fili d’oro, che le donne sarde indossano nei giorni di festa come segno di ricchezza e felicità.

Villa Nea, che in sardo significa alba, vuole rappresentare la gioia e il senso di rinnovamento che proviamo nel risvegliarci al mattino; un sentimento ben espresso grazie alle terrazze del complesso, che permettono di godersi la bellezza dell’alba da una posizione magnifica.

Villa Luxi, parte dalla musicalità particolare del suo nome, il cui significato è luce, per rendere omaggio alla trasparenza dell’aria e alla bellezza del cielo che la avvolge e la abbellisce.

Villa Arenada prende il suo nome dal melograno, il cui nome sardo significa letteralmente “il frutto che ride”; questo frutto è un importante simbolo di felicità nella tradizione sarda, spesso ricamato sulle tovaglie e dipinto sulle ceramiche. La villa ricrea la sua struttura creando una serie di piccoli, confortevoli ambienti collegati a un unico nucleo principale.

Il tadelakt è stato scelto proprio all’insegna del connubio tra edilizia sostenibile e armonia estetica. Questa antica finitura marocchina ricopre tutte le pareti interne ed esterne, applicata nei più svariati colori. In questa composizione, l’estetica peculiare del tadelakt svolge un ruolo fondamentale nell’effetto naturale desiderato dai coniugi Fuksas. Le superfici sono infatti trattate in modo da rassomigliare il più possibile ai materiali della natura circostante. Una volta rifinito, l’aspetto materico del tadelakt tradizionale crea l’illusione di una superficie compatta, come se fosse ricavata da un’unica pietra levigata. I colori spaziano dal rosso cupo fino a un grigio tendente al crema, passando per una vasta gamma di gialli, verdi e rosa cipria.

Nonostante abbia diversi secoli alle sue spalle, il tadelakt rappresenta ancora oggi una fonte di ispirazione nell’arte e nel design, oltre che d’innovazione per il sempre più fiorente mondo della bioedilizia.