Avere una casa a Marrakech era da sempre il sogno dei coniugi Paolo e Maite Bulgari sin da quando, anni prima, avevano visitato la città con le figlie ancora piccole. La casa che la famiglia aveva acquistato una decina d’anni prima era situata nella medina, vicino a uno dei tre palazzi reali della città: il Dar El Bacha.
Nei riad di quell’area urbana era visibile un’influenza chiaramente francese, ma non era questo che Maite Bulgari sognava per il suo. “Volevo che gli interni rispecchiassero lo stile marocchino, ma fossero al contempo semplici e accoglienti”, ha dichiarato.
Fu durante un viaggio a Siviglia che finalmente arrivò la risposta. Le chiare influenze moresche nell’architettura andalusa le diedero l’idea di cercare un decoratore esperto e in grado di trovare la giusta combinazione tra i due mondi. Fu così che la sua ricerca la portò da Pablo Paniagua, decoratore e designer di interni originario di Màlaga. La sfida che gli si poneva era impegnativa ma stimolante: decodificare l’arte e l’architettura islamica trovando un punto d’incontro con le sue influenze nell’architettura di Al-Andalus.
Per rendere il riad autenticamente marocchino, non poteva quindi mancare il tadelakt. Lo si può trovare nelle bellissime pareti interne, che ben si abbinano ai soffitti a listoni ispirati dall’artigianato marocchino del XVI secolo e ai pavimenti in zellige, le tradizionali piastrelle marocchine di tradizione berbera e moresca, molto usate anche in Andalusia. L’unione del tadelakt con i listoni in legno di cedro del soffitto si sente anche nell’aria: il profumo del legno si mescola con quello del sapone nero, donando agli interni della casa non solo l’aspetto del Marocco, ma anche un po’ del suo profumo.
Per gli interni, il tadelakt è stato applicato in varie colorazioni, che vanno dal grigio al marrone, ma il colore prediletto è stato senza dubbio la sua tinta naturale. Di per sè, il tadelakt è dotato di una colorazione molto particolare: la calce idraulica di cui è composto possiede al suo interno minuscoli residui di conchiglie e fossili, frutto di anni di sedimentazione marina. Sono un elemento unico di questa calce naturale, che le conferisce la sua particolare pigmentazione simile al tortora chiaro, ed è impossibile da ricreare artificialmente.
Una particolarità di questo riad, espressamente voluta dai proprietari, è la mancanza di arte figurativa. Nel loro desiderio di esaltare l’artigianato e l’architettura dell’Islam, la famiglia Bulgari ha deciso di seguire i dettami che molti islamici seguono, ossia di evitare l’esposizione di qualsiasi rappresentazione umana o animale. Hanno invece optato per motivi geometrici e colori vivaci, grandi specchi e tradizionali kilim, tappeti senza pelo sapientemente intessuti come arazzi. “Volevamo che il riad avesse un’anima” ha spiegato Paniagua. “Ora possiede la sensibilità marocchina unita a un’essenza andalusa”.
Il riad è stato completato con successo nel 2016. Dopo tre anni di lavori ora, durante le feste, la famiglia Bulgari può trovare rifugio nello splendido angolo di paradiso moresco che ha sempre desiderato.
Orari Apertura
Lunedi – Venerdi: 09:00 – 18:00
Sabato: 10:00 – 13:00 (su appuntamento)
Domenica: Chiuso
Chi siamo
Athena Art - Longhitano
Strada del Drosso 110/9
10135 - Torino (TO)
www.athena-art.it
Tel. 011-5849722 - 335.303185 tadelakt.italia@gmail.com
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