Applicazione del Tadelakt
Bagnare il fondo
Prima di iniziare l’applicazione bagnare il fondo abbondantemente e in modo uniforme, servendosi di uno spruzzatore. Per un risultato ottimale, alternare la direzione del getto d’acqua in orizzontale e in verticale. Questo passaggio è molto importante per garantire un buon ancoraggio della calce, che inoltre si asciuga più lentamente evitando la formazione di crepe. La quantità di acqua da utilizzare dipende dalla capacità assorbente della superficie, dalla temperatura e dal clima al momento della lavorazione.
Esempio: in una giornata invernale molto umida, su un supporto di cemento e sabbia silicea (poco assorbente), sarà sufficiente bagnare poco; in una giornata estiva molto calda occorrerà bagnare di più. Si consiglia di effettuare delle prove su un campione, applicando solo la prima mano per verificare i tempi di asciugatura.
Non bisogna mai esagerare con l’acqua: se la superficie è troppo bagnata si asciugherà troppo lentamente e non sarà possibile completare il lavoro entro il tempo stabilito. Al contrario, se il muro non viene bagnato abbastanza la calce asciuga troppo velocemente, si fa più fatica a stenderla, non si crea un buon ancoraggio e si formano delle crepe.
La prima mano
Per la prima mano, applicare uno strato di materiale di circa 2-3mm di spessore, utilizzando una cazzuola da 16cm oppure un cazzuolino, a seconda della grandezza della superficie. La calce va applicata con un movimento verticale dal basso verso l’alto. Per questo passaggio ci si può aiutare appoggiando la malta sul frattazzo prima di stenderla. Non abbondare con il materiale: metterne troppo aumenta il rischio che si formino delle crepe.
Ogni tanto è necessario mescolare la calce prima di continuare l’applicazione, poiché l’acqua tende a risalire in superficie facendo seccare il materiale sul fondo.
Passare il frattazzo di legno
Passare il frattazzo di legno di cedro sul materiale steso con un movimento circolare, esercitando una leggera pressione. Questo movimento ha la doppia funzione di rendere più uniforme la stesura del materiale e di compattarlo. Evitare di schiacciare il materiale con la cazzuola prima di passare il frattazzo, altrimenti non sarà più possibile smuoverlo e uniformarlo.
Il frattazzo non deve essere staccato dalla superficie con una mossa perpendicolare o improvvisa: in questo modo si creerebbe un effetto ventosa che staccherebbe dei pezzi di materiale. Bisogna invece staccarlo gradualmente mentre è ancora in movimento.
Se si intende realizzare un Tadelakt colorato, si consiglia di lasciare comunque la prima mano della tinta naturale: la seconda mano sarà comunque abbastanza spessa da non lasciar intravedere gli strati precedenti. Il vantaggio è che la prima mano senza aggiunta di colori si ancora meglio al fondo. Inoltre, questo renderà più facile applicare in modo uniforme la seconda mano senza rischiare di confondersi tra le due.
La seconda mano
Per la seconda mano, applicare uno strato di materiale spesso circa 3mm o più (lo spessore deve superare il diametro dei sassolini presenti nella malta). Passare il frattazzo come per la prima mano e far asciugare. In caso di asciugatura troppo lenta si può tamponare la superficie appoggiandovi sopra della carta assorbente o fogli di giornale che non rilascino inchiostro.
Le due mani di tadelakt devono essere applicate a poca distanza di tempo l’una dall’altra. Nel caso non sia possibile applicare subito la seconda e si sia costretti a riprendere un altro giorno l’applicazione della seconda mano può presentare delle difficoltà: la capacità di assorbimento della calce è infatti molto elevata e non permette di stendere bene il materiale. Tuttavia si può tentare ugualmente bagnando la superficie con molta acqua.
Naturalmente i risultati, per quanto riguarda sia l’estetica sia la resistenza, non saranno paragonabili a un’applicazione fresco su fresco.
La lisciatura
Prima che la seconda mano sia completamente asciutta, occorre frattazzarla nuovamente e lisciarla. Tenendo la cazzuola con entrambe le mani, passarla sulla superficie con movimenti brevi e alternati, in modo da non lasciare striature, esercitando una pressione leggera. Durante la lisciatura è importante fare attenzione a non asportare il materiale. Evitare di far asciugare troppo la seconda mano prima di iniziare, altrimenti non sarà possibile eseguire questo passaggio al meglio; se la superficie è troppo asciutta, la si può reidratare leggermente, a patto di non aver aspettato troppo. Se un po’ di materiale dovesse restare attaccato, bisognerà redistribuirlo sulla superficie, coprendo eventuali buchi.
È molto importante non iniziare a muovere la cazzuola solo dopo averla appoggiata: come per il distacco del frattazzo, bisogna appoggiarla gradualmente.
La lucidatura
Quando la superficie della calce compattata non si smuove più si inizia la lucidatura. Solitamente, in condizioni normali, è sufficiente aspettare un’oretta. Per riconoscere quando il tempo è giusto, basta controllare che sotto il sasso non rimangano residui di materiale. La pietra deve scivolare sulla superficie.
Per prima cosa passare la pietra lucida con un movimento circolare non troppo ampio, esercitando una pressione leggera. In questa fase è importante assicurarsi di passarla su tutta la superficie senza tralasciare nessun punto. Finire poi di lucidare con una spatola piatta e morbida, facendola aderire bene. Non tralasciare mai quest’ultimo passaggio, altrimenti rimarranno i segni della pietra sulla superficie.
Questo passaggio di lucidatura deve essere ripetuto almeno tre volte: più si passa la pietra, più aumenta l’effetto chiaroscuro. In particolare, i punti leggermente sporgenti o irregolari diventano più scuri.
Se due o più persone lavorano su una stessa superficie divisa in sezioni, l’effetto di chiaroscuro non sarà uniforme, poiché la pressione della pietra varia per ogni singolo individuo. In questo caso si consiglia di alternarsi sulle diverse sezioni di lavoro per rendere l’effetto più omogeneo.
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