Preparazione dei fondi per l’applicazione del Tadelakt
Il fondo ideale per l’applicazione della calce per il Tadelakt tradizionale deve essere molto ruvido e assorbente, fatto con leganti e inerti di origine minerale. La parte ruvida serve a dare un aggancio provvisorio, mentre i minerali scatenano una reazione chimica con la calce per un “ancoraggio” naturale.
In Marocco il Tadelakt si applica direttamente su un intonaco grezzo. Gli artigiani preparano un impasto di sabbia grossa (fino a 4 mm), calce e cemento, lasciandolo molto ruvido. In alcuni casi, quando vogliono ottenere un maggiore ancoraggio, fanno un rinzaffo (un ulteriore strato di intonaco a sabbia grossa) che può essere eseguito con la strollatrice. In Italia si può preparare un fondo simile su muri nuovi privi di intonaco (o sostituendo l’intonaco preesistente) realizzando una miscela di malta bastarda.
Il risultato è ancora migliore se si utilizza una malta a base di sola calce idraulica naturale e sabbia di fiume da 3-4 mm, lasciandola molto ruvida anche in corrispondenza di spigoli. Per questo bisogna evitare di usare coprispigoli, che comprometterebbero il risultato finale. Si consiglia inoltre di lasciare gli spigoli leggermente rotondi. Al posto della sabbia di fiume si possono usare inerti più assorbenti come polvere di marmo e cocciopesto: la sabbia silicea assorbe meno acqua e asciuga più lentamente.
In Marocco i maestri artigiani del Tadelakt preparano sempre il fondo su muri adatti, preparando l’intonaco nuovo o sostituendo quello esistente non idoneo. In Italia non sempre è possibile: talvolta ci si può ritrovare ad applicare il Tadelakt su fondi non idonei all’ancoraggio diretto, come ad esempio intonaci nuovi troppo fini, non abbastanza ruvidi o realizzati con malte premiscelate, oppure pareti di cartongesso, calcestruzzo cellulare e muri già pitturati. (Su quest’ultimi verificare che le vecchie pitture siano ben ancorate)
In questi casi il Tadelakt si può ugualmente realizzare preparando un fondo aggrappante ruvido, chiamato “prodotto ponte”, perché fa da collegamento tra la superficie di lavoro iniziale non idonea e il Tadelakt),. Questa malte sono composte preferibilmente da calce idraulica naturale, inerti silicei o calcarei, con l’aggiunta di collanti che permettano l’ancoraggio sul fondo di partenza. È bene tenere presente che utilizzare questo procedimento non dà le stesse garanzie di stabilità nel tempo in confronto all’applicazione diretta su un fondo idoneo, come un’intonaco nuovo molto ruvido.
Questo tipo di lavorazione non è molto consigliata per l’applicazione del Tadelakt su manufatti che sono soggetti a sollecitazioni continue e quotidiane come fontane, hammam, vasche da bagno, idromassaggi, ecc. Questo perché non sappiamo la loro resistenza a lungo termine. In questi casi sarebbe meglio realizzare questi manufatti con intonaci tradizionali come fanno in Marocco da secoli.
La malta più utilizzata come prodotto ponte è la “calcina T6 della Spring Color“ composta da calce idraulica naturale, sabbie silicee e collanti in polvere. Oltre a questo prodotto potete acquistare una malta più idonea formulata da noi, composta da calce idraulica naturale NHL5, polvere di marmo, cocciopesto e collanti in polvere. Questa malta ha le caratteristiche di permettere un’ancoraggio migliore della calce e di regolare il tempo di asciugatura. Viene prodotta in due formulazioni: estiva o invernale.
APPLICAZIONE DEL FONDO AGGRAPPANTE RUVIDO
Mescolare il materiale con un miscelatore a bassa velocità (come mostrato nella foto) aggiungendo acqua come consigliato nella scheda tecnica. Indicativamente su 1 kg di calcina mettete circa 300 – 320 gr d’acqua. Lasciarlo riposare per una decina di minuti e rimescolare.
Applicare il fondo con una spatola dentata da 4- 6 mm e successivamente passare un rullo di spugna per fare la buccia con misura grana media o grossa. Potete visionarli nel nostro shop online oppure sul video didattico della home. Si possono utilizzare altri metodi come quello della strollatrice, ma qui ci soffermeremo su quelli più pratici e facili da realizzare.
Finitura ruvida bucciata: Adatta per manufatti con maggiori sollecitazioni come le docce e i lavandini. Per realizzarla è necessario avere rullo di spugna grana media e un frattone d’acciaio con un lato dentato da 6 mm (esempio in foto). Applicare la malta con il frattone dal lato dentato in modo uniforme e abbondante. Dopo avere lavorato su una superficie di circa un mq, lisciare con il frattone dal lato liscio (senza asportare il materiale) e passare il rullo in modo da creare una buccia ruvida e uniforme.
Per le pareti o strutture non soggette a troppe sollecitazioni si può realizzare il fondo con la sola spatola dentata, con denti da circa 3mm. Questo sistema è più veloce e semplice da realizzare, ma necessita di una malta che non sia troppo molle né troppo dura. Un ulteriore vantaggio è che permette di risparmiare il materiale.
Sottofondi per superfici non idonee all’applicazione diretta del fondo
Per le superfici non idonee come legno, cartongesso, pareti pitturate o impermeabilizzate, prima di applicare il fondo ruvido o bucciato, è necessario passare a pennello un aggrappante composto in volume di: una parte di calcina T6 e una parte di fissativo Primal già diluito con tre parti d’acqua. Mescolare il nuovo impasto e lasciarlo riposare per 5-10 minuti.
Distribuire abbondantemente sulla superficie con un pennello.
NB: se il prodotto ponte si applica sul legno nuovo, occorre distribuirlo su entrambi i lati e, quando possibile, lasciarlo asciugare sistemando la superficie in posizione orizzontale. In questo modo si eviterà che il legno inumidito si deformi.
Tipi di supporto per il sottofondo
Legno
Il legno più adatto per l’applicazione del sottofondo è il multistrato in pioppo, dello spessore di almeno 2 centimetri; se questo non si può utilizzare è comunque necessario scegliere un tipo di legno abbastanza resistente all’umidità, per evitare il più possibile che si deformi. Una buona alternativa è il multistrato marino.
Si sconsiglia di utilizzare legno OSB, perché a contatto con acqua tende a sfaldarsi.
È comunque preferibile eseguire delle prove di resistenza prima di iniziare il lavoro.
Cartongesso
Il cartongesso è costituito da un impasto in gesso di cava racchiuso tra due fogli di cartone, cui spesso vengono aggiunti alcuni additivi che gli conferiscano proprietà come la resistenza al fuoco o l’idrorepellenza. In commercio se ne possono trovare varie lastre di diversa misura e spessore.
Per questo tipo di lavoro si consiglia per l’appunto di utilizzare il cartongesso idrorepellente, commercializzato in lastre di circa 13mm di spessore. Viene contrassegnato con la lettera H e i diversi numeri (H1, H2, H3…) indicano la sua capacità di assorbimento dell’acqua.
Per applicare il fondo è necessario stuccare bene le giunte, applicare il sottofondo a pennello, il fondo ruvido o bucciato e poi il Tadelakt.
Celenit
Questo prodotto, come il Gasbeton, prende il nome dall’azienda che lo produce. Si tratta di un pannello per l’isolamento termoacustico, realizzati in fibre di legno d’abete mineralizzate e legate con cemento Portland. Il vantaggio nell’utilizzare questi pannelli è che il Tadelakt si può applicare direttamente sulla superficie senza l’aggiunta di alcun tipo di fondo. Questo però è valido solo per lavorazioni che non superino la misura del singolo pannello (ad esempio uno scaffale). Per le superfici di grandi dimensioni, che richiedono l’uso di più pannelli, c’è il rischio che si formino delle crepe nelle giunture. Questo fenomeno può verificarsi anche con altri materiali come cartongesso o Gasbeton; per prevenirlo è necessario fissare bene i pannelli con delle viti passanti messe di traverso leggermente inclinate e, per rinforzare le giunture, applicare uno strato di fondo rinforzato da una rete in fibra di vetro. Si consiglia la rete Panzer da 380 gr al mq
Applicazione della rete in caso di crepe o giunture
Questo procedimento è l’ideale per rinforzare la tenuta di superfici estese composte da più blocchi o pannelli.
Inumidire la superficie con uno spruzzino, in modo che aumenti il tempo di asciugatura.
Passare un primo strato abbondante di materiale (circa 2-3mm).
Prendere la rete in fibra di vetro, appoggiarla sulla superficie e premere per far aderire alla superficie. Se si applicano più fogli di rete, evitare di sovrapporli.
Stendere uno strato di fondo sopra la rete per annegarla.
In caso di muri molto crepati per maggior sicurezza si consiglia una rete molto robusta da 380 gr al mq come la Panzer.
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