L’Oasi del Tadelakt a Torino
LUOGO DI LAVORO
Torino
INIZIO LAVORI
Maggio 2024
DURATA LAVORI
50 Ore circa
MATERIALI UTILIZZATI
Calce di Marrakech, Calcina T6, Primal, Frattone Acciaio, Frattone Legno, Nebulizzatore, Sapone Nero, Pietra di Fiume, Cera Protettiva, Lucidatrice
Il Lavoro
Questo lavoro nasce all’interno del nostro laboratorio con l’idea di creare uno spazio immersivo, un luogo che potesse raccontare il Tadelakt non solo come finitura, ma come esperienza completa. Così è nata l’Oasi del Tadelakt: un ambiente continuo, avvolgente, dove pareti e sedute dialogano senza interruzioni, uniti dalla stessa materia e dallo stesso gesto.
Il Tadelakt è stato utilizzato sia per rivestire le superfici verticali sia per modellare le sedute, creando volumi morbidi e accoglienti. L’uso dei colori è stato centrale nel progetto: una palette di terre naturali, che va dal marrone più chiaro fino a tonalità più scure e profonde, è stata studiata per accompagnare lo spazio senza appesantirlo, richiamando i paesaggi aridi e luminosi delle architetture tradizionali marocchine.
L’obiettivo non era realizzare una semplice dimostrazione tecnica, ma dare forma a un luogo che mostrasse tutte le potenzialità espressive del Tadelakt: la sua continuità, la sua capacità di costruire spazi, la sua forza materica unita a una sensazione di calma e protezione. Un lavoro pensato e realizzato in modo tradizionale, passo dopo passo, dove ogni superficie è stata costruita in relazione alle altre.
Stato iniziale
Prima di diventare l’Oasi del Tadelakt, questo spazio del laboratorio era una zona di passaggio, utilizzata quotidianamente per i corsi di formazione, la preparazione dei materiali e le fasi operative del lavoro. Un ambiente funzionale, ma privo di una vera identità, pensato più per il lavoro che per la permanenza.
Nel 2024 abbiamo deciso di trasformarlo, creando un angolo di Marocco a Torino, uno spazio immersivo dove il Tadelakt potesse essere vissuto non solo come tecnica, ma come esperienza. L’obiettivo era quello di realizzare un ambiente continuo, accogliente, materico, in cui pareti e sedute dialogassero tra loro senza interruzioni.
Le pareti esistenti sono state preparate con un fondo a calcina T6, lavorato con rullo di spugna per creare la classica buccia, indispensabile per garantire l’aggrappo corretto del Tadelakt. Questa fase è stata fondamentale per uniformare le superfici e renderle adatte alla lavorazione successiva. Le sedute, invece, sono state progettate e realizzate appositamente per questo spazio, utilizzando mattoni in laterizio e polistirolo espanso.
Lavorazione
La lavorazione dell’Oasi del Tadelakt è stata eseguita direttamente dal Maestro Longhitano e Said El Ariss, seguendo rigorosamente tutte le fasi della tecnica tradizionale marocchina. Pareti e sedute sono state rivestite in modo continuo, lavorando il materiale con attenzione ai tempi, all’umidità e alla risposta della superficie, senza accelerazioni o scorciatoie.
Dopo la stesura della calce di Marrakech, il Tadelakt è stato progressivamente compattato e rifinito, fino ad arrivare alla fase fondamentale del passaggio del sapone nero con la pietra, che ha reso le superfici impermeabili, setose e profonde nei colori. Questo momento richiede grande sensibilità: è qui che il materiale cambia comportamento e acquista la sua resistenza finale.
Successivamente è stata applicata una cera naturale, preparata con cera di carnauba, cera d’api e terpene al limone come solvente naturale. Questo passaggio ha ulteriormente protetto le superfici e ne ha esaltato la morbidezza visiva e tattile, senza alterarne la naturalezza.
A completare il lavoro, è stata realizzata un’incisione del nostro logo sulla parete centrale, pensata come segno discreto ma identitario, che oggi domina la scena dell’Oasi. Un gesto finale che non è decorazione, ma parte integrante della superficie e della materia stessa, a testimonianza del lavoro svolto e del nostro legame profondo con questa tecnica.
Lavoro Ultimato
Una volta completate tutte le fasi di lavorazione, lo spazio ha assunto una nuova identità, diventando quella che oggi chiamiamo l’Oasi del Tadelakt. Un luogo raccolto, materico e silenzioso, dove il Tadelakt avvolge pareti e sedute in modo continuo, senza interruzioni, creando un ambiente caldo e accogliente.
Oggi quest’area viene spesso utilizzata dai nostri visitatori e dai corsisti come spazio di relax, ma anche come luogo di ispirazione. L’oasi è frequentemente arricchita da arredi realizzati interamente in Tadelakt, come tavoli, vasi e oggetti, che ne completano l’atmosfera e ne rafforzano il carattere.
L’Oasi del Tadelakt rappresenta per noi un omaggio concreto a questa antica tecnica, reinterpretata in chiave contemporanea, e va a completare il nostro laboratorio, dove sono già presenti due bagni realizzati in Tadelakt tradizionale. Uno spazio che racconta il nostro percorso, la nostra ricerca e il profondo rispetto per un materiale che continua, ancora oggi, a sorprenderci.
Chi ha realizzato il lavoro
Nino Longhitano e Said El Ariss
L’Oasi del Tadelakt è stata realizzata dal Maestro Nino Longhitano insieme a Said El Ariss, artista artigiano di origine marocchina. Longhitano, con oltre quarant’anni di esperienza e più di vent’anni dedicati allo studio e alla diffusione del Tadelakt, è un punto di riferimento internazionale per questa tecnica. Said El Ariss ha perfezionato la sua conoscenza del Tadelakt lavorando a stretto contatto con il Maestro su numerosi progetti come questo, unendo la tradizione marocchina a una sensibilità contemporanea. Insieme hanno dato forma a uno spazio che unisce rigore tecnico, ricerca materica e visione artistica.






































