LOCALITA’
La Spezia – Cantieri Baglietto
INIZIO LAVORI
Febbraio 2017
DURATA LAVORI
2 Mesi ca.
MATERIALI UTILIZZATI
- Tadelakt
- Frattazzo in Cedro
- Cera D’Api
Il Lavoro
Questo lavoro, realizzato nella primavera del 2017, è sicuramente tra quelli di cui vado più fiero. Prima di tutto perché questa è stata la prima volta che il Tadelakt Originale è stato realizzato a bordo di un lussuoso yacht da 40 metri. Questo lavoro ha rappresentato una notevole sfida, dato il prestigio dell’incarico e dei clienti che lo avevano commissionato, ma soprattutto data la complessità della tecnica d’esecuzione richiesta. Ciò mi ha spinto ad occuparmi personalmente di questo progetto, che ho seguito sin da quando l’imbarcazione era ancora nel cantiere di costruzione, precisamente nei Cantieri Navali Cerri di La Spezia, fino al momento del suo primo viaggio ufficiale in mare.
Introduzione
Agli inizi del 2017 mi contattarono i Cantieri Navali Cerri, incaricati della realizzazione di un importante progetto dello studio di New York “Architecture at Large” dell’architetto Rafael de Càrdenas. La responsabile del progetto era l’arch. Sabrina Iorio. Come già detto, si trattava di una richiesta unica nel suo genere: mi fu chiesto di realizzare dei bagni in Tadelakt all’interno di un lussuoso yacht. Nello specifico, dovevo lavorare a 4 dei 12 bagni presenti a bordo. Come ebbi modo di constatare dal primo sopralluogo, il totale complessivo delle superfici da realizzare era di circa 50mq. La particolarità del progetto non era nella sua forma o dimensione, ma nella sua posizione. Non è comune infatti lavorare nel bagno di uno yacht e un lavoro così inusuale può nascondere delle insidie enormi per un materiale delicato da applicare come il Tadelakt.
A livello generale, per la buona riuscita di un lavoro le condizioni di operatività sono fondamentali: bisogna assicurarsi di poter lavorare al giusto grado di umidità e avere i giusti spazi, poiché generalmente bisognerà operare anche sul soffitto e sul pavimento.
Una volta valutate le condizioni generali, bisogna individuare quali altre componenti removibili possono nascondere delle insidie per la realizzazione di un Tadelakt perfetto che resti tale nel tempo. Questo aspetto è particolarmente importante in un lavoro come questo, dove la richiesta viene da clienti che si aspettano un lavoro di alta qualità basato sulla cura di ogni dettaglio.
Il lavoro vero e proprio su questa imponente imbarcazione, precisamente uno Yacht da 40,80m, modello Fuoriserie Kanga 40 by Baglietto che si trovava all’interno nel Cantieri Navali Cerri (importante azienda specializzata nel settore dal 1997 con sede alle porte di La Spezia), è iniziato nel Marzo 2017 e come già detto in precedenza si è svolto durante la costruzione dell’imbarcazione. Andiamo ora a scoprire le diverse fasi della lavorazione che hanno portato alla realizzazione di questo lussuoso bagno in Tadelakt.
Stato Iniziale
Essendo costruito su misura e totalmente personalizzato, il fondo era in Legno Marino – che di fatto è il materiale più utilizzato sulle imbarcazioni – su cui era già presente un fondo a resina bicomponente per uso navale (applicato precedentemente dal costruttore) che assicura un forte ancoraggio.
Prima dell’applicazione del materiale ho controllato la tenuta del fondo e successivamente, cosa fondamentale, mi sono assicurato di mantenere ben salde le parti che avrebbero subito movimenti e oscillazioni durante la navigazioni future, come il quadro doccia e le scatole di scarico, utilizzando delle reti e altri materiali adatti al caso. Questo perché i movimenti al di sotto della superficie del materiale, anche se minimi, posso portare alla nascita di crepe nel corso tempo.
Lavorazione
Per prima cosa ho carteggiato il fondo, per poi passare a pannello un aggrappante ruvido a base di resine e calce idraulica, allo scopo di aumentare la tenuta del materiale. Successivamente ho creato la “buccia” sul fondo, utilizzando un rullo dopo la seconda stesura del fondo a spatola. Ho iniziato l’applicazione del materiale assicurandomi che le condizioni di umidità fossero corrette.
La prima stesura del materiale sulla parete è stata applicata con un frattazzo in legno di cedro, che ha lo scopo di distribuire il materiale in maniera uniforme e in modo scorrevole, bagnando il materiale quando necessario, dato che in questa fase è fondamentale evitare l’accumulo di materiale negli stessi punti.
Ultimata la prima fase, ho atteso circa 2-3 ore per poi procedere alla stesura con un la spatola in acciaio. In questa fase è molto importante scegliere il momento adatto per l’applicazione della seconda mano. Generalmente gli errori più comuni sono due: spesso si attende troppo a lungo e il materiale sotto si indurisce eccessivamente, cosa che influirà sulla tenuta; oppure si attende troppo poco e il fondo è ancora troppo fresco per reggere la seconda stesura. In questo specifico caso, il materiale ha incontrato delle difficoltà ad asciugare a causa dell’insufficiente ricircolo d’aria. Per risolvere il problema, mi sono aiutato con un deumidificatore durante tutta questa fase di lavoro.
Conclusa anche questa parte si è passati alle fasi finali: la levigatura a pietra e il passaggio del sapone nero, entrambe parti essenziali della tecnica originale per realizzare l’autentico Tadelakt di Marrakech. Infine, dopo aver atteso 15 giorni circa per il corretto assorbimento dei materiali precedentemente applicati, sono stati passati cera d’api, cera di carnauba e solvente agli agrumi, per rafforzare le caratteristiche di impermeabilità già naturalmente presenti nella calce marocchina. Sia il processo di lavorazione che i materiali utilizzati sono al 100% sostenibili e non richiedono l’utilizzo di agenti sintetici.
Lavoro Ultimato
La scelta di utilizzare il Tadelakt Originale per questi lussuosi bagni non è stata casuale. Gli architetti responsabili del progetto sono molto attenti al tema della sostenibilità e il Tadelakt, così come tutti i materiali utilizzati nella sua lavorazione, è al 100% naturale e biosostenibile.
Ovviamente viene data anche molta rilevanza alla resa estetica del risultato finale e, come si può vedere dalle foto del lavoro ultimato, anche la scelta del colore naturale è risultata vincente. Infatti gli architetti erano certi che la delicata neutralità del Tadelakt nel suo colore naturale si sarebbe ben sposata con le finiture di pregio e, in generale, con i lussuosi interni dello yacht. Un’ulteriore conferma che questa finitura di pregio attira sempre più spesso l’interesse di persone sensibili al tema della sostenibilità, ma che non vogliono rinunciare alla pura bellezza estetica.
Chi ha realizzato il lavoro
Nino Longhitano – Maestro Tadelakt
Da oltre 40 anni svolgo il mio mestiere con impegno e passione. Durante tutta la mia lunga carriera nella decorazione ho dato sempre molta importanza alla qualità delle materie prime, orientandomi sempre verso prodotti di origine naturale e alle abilità manuali necessarie per svolgere un lavoro di qualità. Dal 2009, presso il mio Atelier di Decorazione a Torino, insegno la tecnica del Tadelakt agli artigiani e decoratori che vogliono imparare questa straordinaria ma complessa tecnica. Negli anni ho realizzato e documentato molti lavori in Tadelakt, visionabili nella mia pagina personale.
FONTI e COLLEGAMENTI: ArchitectureAtLarge.com – Baglietto.com – CerriCantieriNavali.it