Lavoro di Nino Longhitano
LUOGO DI LAVORO
Genova
INIZIO LAVORI
DURATA LAVORI
MATERIALI UTILIZZATI
Il lavoro
Per questo lavoro sono stato contattato da uno studio di architettura di Milano. Avevano bisogno di alcuni campioni per un cliente molto esigente che intendeva ristrutturare due dei quattro bagni dell’abitazione. La casa in questione era un’incredibile, esclusiva villa situata sulla collina di Genova, con una vista mozzafiato sul mare. La casa era stata rinnovata completamente, per conferirle uno stile molto moderno e attuale. Al momento di rifare i bagni, i proprietari avevano deciso di non volere un bagno con le piastrelle, e si erano perciò consultati con lo studio di architettura per trovare un’alternativa valida. Volevano qualcosa che desse un’idea di compattezza e continuità, creando un tutto unico per le superfici dell’intero bagno.
Basandomi su queste indicazioni, ho realizzato dei campioni con due tipi di tecnica decorativa: pittura a resina e finitura naturale in Tadelakt, e successivamente l’architetto li ha sottoposti al loro giudizio. Dopo un attento esame, alla fine i proprietari hanno scelto il Tadelakt. Non avevano mai sentito parlare di questa tecnica prima di quel momento, ma sono rimasti colpiti dalle sue caratteristiche così peculiari. L’impatto visivo del Tadelakt, infatti, non gli conferisce solo una certa tridimensionalità ma anche un effetto estetico molto materico, che crea l’illusione di una superficie naturale simile alla pietra, sia alla vista che al tatto. L’ingrediente segreto di questo effetto naturale sta nella polvere di calce di cui è composto il Tadelakt: una piccola parte dei granelli di calce è leggermente più grossa rispetto alla media. Questi granelli conferiscono alla superficie un leggero effetto “puntinato” tipico della pietra naturale.
Inoltre, la finitura in Tadelakt presenta un’altra importante differenza rispetto a quelle in resina: non lascia alcun segno di pennello o rullo. In questa tecnica i segni dell’applicazione sono impercettibili al tatto, mantenendo l’illusione di una superficie in pietra levigata.
Infine, i proprietari hanno deciso di mantenere la tinta naturale del Tadelakt, che li aveva favorevolmente impressionati.
Stato iniziale
Abbiamo iniziato sulla base dei lavori svolti dall’impresa adibita al restauro. Sono stati mantenuti gli intonaci originali, tranne che nei punti in cui hanno installato l’impianto idraulico. Viste le loro condizioni non ottimali, le superfici sono state rasate con una malta idrorepellente per impermeabilizzarle e rinforzate con una rete in fibra di vetro per evitare un’eventuale formazione di crepe. La stessa malta idrorepellente è stata applicata anche sull’area del piatto doccia per sicurezza.
Lavorazione
Il Tadelakt è stato realizzato in tinta naturale e applicato su tutte le pareti e i pavimenti, compresa l’area di pavimento che fungeva da piatto doccia. Il lavandino era invece in marmo di Carrara. La doccia è stata costruita con il soffione incassato nel soffitto, con all’interno apposite sedute e nicchie portasapone. Un altro aspetto singolare di questa doccia è lo scarico installato a parete, anziché al centro del piatto.
Abbiamo iniziato sulla base dei lavori svolti dall’impresa adibita al restauro. Sono stati mantenuti gli intonaci originali, tranne che nei punti in cui hanno installato l’impianto idraulico. Viste le loro condizioni non ottimali, le superfici sono state rasate con una malta idrorepellente per impermeabilizzarle e rinforzate con una rete in fibra di vetro per evitare un’eventuale formazione di crepe. La stessa malta idrorepellente è stata applicata anche sull’area del piatto doccia per sicurezza.
Per far aggrappare il fondo ci siamo avvalsi di un fissativo acrilico applicato con un pennello. Successivamente abbiamo passato la calcina T6, per poi renderla ruvida con un rullo di spugna.
Dopodiché siamo passati all’applicazione del Tadelakt vero e proprio: abbiamo steso il materiale in due strati di seguito, fresco su fresco, procedendo con metodo e lavorando su una piccola porzione di superficie alla volta.
In fase di applicazione, è fondamentale che il fondo mantenga il giusto grado di umidità: abbastanza per far “aggrappare” il materiale, ma non tanto da impedire l’asciugatura. In questo caso, l’ambiente era molto umido e privo di aerazione. Questo rendeva difficile l’asciugatura del materiale. Abbiamo risolto questo problema ricorrendo a carta per asciugare e utilizzando un deumidificatore. Inoltre, abbiamo dovuto servirci di molte luci, in modo da sopperire alla scarsa illuminazione.
Lavoro finito
La lucidatura con pietra di fiume è un passaggio essenziale nella lavorazione e può permetterci di apportare un ulteriore tocco personale al lavoro finito. In questo caso, i clienti desideravano mantenere una colorazione chiara e limpida su tutte le superfici. Per questo motivo la pietra è stata passata con mano leggera, in modo da evitare un eccessivo effetto chiaroscuro.
Chi ha realizzato il lavoro
Nino Longhitano – Maestro Tadelakt
Da oltre 40 anni svolgo il mio mestiere con impegno e passione. Durante tutta la mia lunga carriera nella decorazione ho dato sempre molta importanza alla qualità delle materie prime, orientandomi sempre verso prodotti di origine naturale e alle abilità manuali necessarie per svolgere un lavoro di qualità. Dal 2009 insegno la tecnica del Tadelakt presso il mio Atelier di Decorazione di Torino agli artigiani e decoratori che vogliono imparare questa straordinaria ma complessa tecnica. Negli anni ho realizzato e documentato molti lavori in Tadelakt, visionabili nella mia pagina personale.