Bagni colore naturale e rosso Marrakech nelle colline piemontesi

I bagni, collegati alle camere riservate agli ospiti, sono stati vestiti con tre tonalità diverse: la tinta naturale, un verde cromo dalla vibrazione sottile e il rosso Marrakech — così chiamato perché amato dagli artigiani della città, una sfumatura che nasce dall’incontro fra giallo e rosso ossido. In un primo momento il cliente immaginava un bagno giallo, ma la forza magnetica del rosso Marrakech lo ha conquistato immediatamente, come se quel colore avesse già scelto il suo posto.

L’intonaco di partenza era un premiscelato a base calce, non troppo ruvido. Per questo abbiamo usato la calcina T6 come fondo, applicandola anche sui lavandini in cemento armato, la cui superficie risultava eccessivamente liscia per accogliere la lavorazione successiva.

La sfida maggiore è stata proprio quella dei lavandini: forme ampie, quasi scenografiche, da completare nell’arco di una sola giornata nonostante la loro estensione. Una sorta di corsa silenziosa contro il tempo, in cui la materia richiedeva ascolto e ritmo.

Su richiesta dell’architetto, abbiamo scelto di contenere il caratteristico chiaroscuro del Tadelakt. La pietra di fiume è stata passata con estrema delicatezza, appena sfiorando la superficie, così da conservare un colore uniforme e una presenza più calma, senza l’effetto marezzato che spesso accompagna questa tecnica.

Come protezione finale, abbiamo applicato sapone nero e un velo di cera naturale, seguendo l’intero ciclo naturale e tradizionale. La superficie così ottenuta respira lentamente, con quella lucentezza sottile che appartiene solo ai materiali vivi.