Lavoro di Nino Longhitano
LUOGO DI LAVORO
Torino – centro
INIZIO LAVORI
Settembre 2010
DURATA LAVORI
30 giorni considerando i tempi di asciugatura
MATERIALI UTILIZZATI
Tadelakt, calcina t6, rete panzer, colore cobalto turchese e verde cromo, cera d’api, marmorino fine per l’infisso
Il lavoro
Ho realizzato questo bagno in un appartamento di Torino, all’interno di una stanza con una conformazione particolare da cui sono state ricavate alcune nicchie e dei ripiani.
I proprietari conoscevano bene il Marocco, che avevano visitato per circa 2 anni. Avevano quindi avuto modo di vedere spesso il tadelakt, e se ne erano innamorati. Per questo desideravano che la loro casa avesse un bagno realizzato con la tecnica del tadelakt originale marocchino, in modo da poter tenere un pezzo dei loro viaggi come ricordo, che fosse presente nella loro vita quotidiana. Tuttavia, in Italia avevano avuto difficoltà a trovare un artigiano che avesse esperienza con questa tecnica e con la particolare calce di Marrakech. Per questo motivo erano partiti con l’idea di usare invece la resina, finché non hanno scoperto la mia attività.
Quando mi hanno contattato per sapere di più del mio lavoro con il tadelakt e i miei corsi, ho prestato loro una consulenza per aiutarli a capire come realizzare il bagno dei loro sogni.
Stato iniziale
Il bagno è stato fatto completamente da zero, secondo uno stile che fosse il più possibile fedele a quello marocchino. Anche il pavimento rispecchiava questo spirito: era infatti stato realizzato con delle mattonelle particolari che imitassero le antiche pavimentazioni delle case in Marocco.
Questo bagno presenta alcune caratteristiche molto peculiari, come ad esempio il mobile del lavandino. Durante i loro viaggi in Marocco, i proprietari avevano comprato un lavandino decorato che desideravano installare nel loro bagno. Il piano non è stato costruito in muratura ma ricavato da una lastra in pietra con appositi spazi per lavandino e rubinetto: ciò ha reso molto più semplice applicare il tadelakt sulla sua superficie.
Per conferire più spessore al piano del lavandino, abbiamo aggiunto una “cornice” sempre in pietra al bordo esterno della lastra, sul lato inferiore.
Un’altra particolarità di questo bagno erano le nicchie. La stanza presentava alcuna rientranze preesistenti, grazie alla presenza di un pilastro portante e di una vecchia canna fumaria ora in disuso. Da questi spazi sono stati ricavati delle caratteristiche nicchie nella parete e, aggiungendo alcuni ripiani, un pratico mobiletto da bagno perfettamente incorporato all’ambiente.
Preparazione
Nonostante l’intonaco fosse nuovo, è stato necessario applicare un fondo per il tadelakt a base di calcina T6. Questa operazione è servita non solo a creare la superficie ruvida necessaria all’applicazione del tadelakt, ma anche per rinforzare la superficie. Infatti, durante il rifacimento del bagno erano state eseguite delle riparazioni e l’intonaco era stato rifatto. Perciò in alcuni punti, come all’altezza della cassetta dello scarico, abbiamo rinforzato il fondo con una rete panzer in fibra di vetro. Abbiamo così reso il fondo più resistente e compatto, per evitare il rischio che si potessero formare delle crepe.
Lavorazione
Dopo l’applicazione del fondo, abbiamo proceduto a stendere due mani di tadelak. Per eseguire l’operazione abbiamo dovuto umidificare l’ambiente molto spesso: questo perché lo strato sottostante di intonaco era molto traspirante e asciugava velocemente.
Il colore utiizzato era una particolare sfumatura di verde scelta dai proprietari: un misto di cobalto turchese e verde cromo con una punta di giallo.
Il turchese piaceva molto a entrambi i proprietari, ma erano un po’ spaventati all’idea di usare troppo colore. Alla fine hanno optato per aggiungere il verde al turchese. Durante il corso di tadelakt hanno realizzato un campione di entrambi i colori e da lì sono arrivati a una decisione definitiva.
Il colore si abbina inoltre al loro lavandino e alla pavimentazione. In questo modo, ognuno degli elementi decorativi non solo risaltava esteticamente, ma elevava la bellezza di tutto l’insieme.
Altro elemento molto particolare è la porta del bagno.
I proprietari desideravano che fosse anch’essa intonata al colore della stanza. Tuttavia, non era possibile applicare il tadelakt sulla porta, poiché lo spessore di tutti gli strati di tadelakt sarebbe stato eccessivo. Abbiamo risolto il problema applicando sulla superficie della porta una mano di marmorino fine dello stesso colore.
Lavoro finito
Chi ha realizzato il lavoro
Nino Longhitano – Maestro Tadelakt
Da oltre 40 anni svolgo il mio mestiere con impegno e passione. Durante tutta la mia lunga carriera nella decorazione ho dato sempre molta importanza alla qualità delle materie prime, orientandomi sempre verso prodotti di origine naturale e alle abilità manuali necessarie per svolgere un lavoro di qualità. Dal 2009 insegno la tecnica del Tadelakt presso il mio Atelier di Decorazione di Torino agli artigiani e decoratori che vogliono imparare questa straordinaria ma complessa tecnica. Negli anni ho realizzato e documentato molti lavori in Tadelakt, visionabili nella mia pagina personale.