I colori del Marocco ispirati da Piet Mondrian
Scheda lavoro
LUOGO DI LAVORO
Torino
INIZIO LAVORI
DURATA LAVORI
15 giorni
MATERIALI UTILIZZATI
Calce di Marrakech, terre naturali, sapone nero naturale, cera naturale
Descrizione lavoro
Nel 2016 ho deciso di ridecorare la mia camera da letto. Tra tutti gli ambienti di casa mia, la camera è quello in cui trascorro molto tempo. Per questo ero deciso a realizzare un insieme di pareti molto colorate. I colori sono il mio mondo e desideravo esserne immerso, senza doverne scegliere uno in particolare, ma piuttosto celebrare un’intera vita consacrata al colore. Volevo che una bella parete variopinta fosse la prima cosa che vedevo al risveglio e l’ultima prima di addormentarmi.
Inoltre, in quanto artigiano specializzato in bio-decorazione, per me era una priorità utilizzare un prodotto traspirante ed ecologico: per questo motivo ho scelto il Tadelakt. Ho eseguito il lavoro insieme a Paolo Merenda, Luigi Palmieri e Roberto
La camera era stata precedentemente decorata con pittura a calce. Il soffitto, sempre decorato a calce, è stato tinto con un colore che ricorda la tinta naturale del Tadelakt. Il motivo scelto per la parete, creato su progetto dell’architetta Maura Assandri, è una composizione multicolore ispirata ai quadri di Piet Mondrian. I colori usati erano circa trenta, preparati in prevalenza con terre naturali. Per ogni colore abbiamo mantenuto una percentuale media dal 3 al 5%, in modo che i riquadri avessero più o meno tutti la stessa intensità di colore. Prima di scegliere le tinte, ho realizzato una serie di campioni e li ho messi a confronto per scegliere gli accostamenti. Su tutte le pareti, i bordi esterni del disegno sono stati mantenuti nella tinta naturale. Per separare i colori, ho deciso di delimitare i riquadri con delle tessere di mosaico per impreziosire l’effetto finale.
La parete era molto liscia, quindi serviva un fondo molto aggrappante. Abbiamo usato quello a base di calcina T6, reso ruvido grazie al rullo bucciato, per far aggrappare il materiale.
Dopo il fondo abbiamo applicato il Tadelakt in due strati, fresco su fresco, procedendo un riquadro alla volta.
Il lavoro è stato relativamente semplice, perché le pareti erano divise in piccole campiture senza spigoli o superfici ricurve. Come finitura, abbiamo deciso di passare solo lo strato di sapone ma non quello di cera. Questo perché le pareti non si sarebbero trovate a contatto con acqua, per cui non era necessario impermeabilizzare troppo. La cosa più importante in questo caso era la traspirabilità. Per questo il sapone nero era sufficiente a garantire la giusta protezione, evitando al contempo di trattenere troppo l’umidità.
Lavoro finito
Chi ha realizzato il lavoro
Nino Longhitano
Nino Longhitano, che da molti anni offre corsi di formazione in decorazione di alto pregio e restauro ha sviluppato una conoscenza approfondita sull’importanza dell’uso delle colorazioni a base di terre naturali, impossibili da riprodurre con colori sintetici.
In questo lavoro hanno collaborato Bakary Diarra, , Paolo Merenda, Luigi Palmieri e Roberto Carboni. Il progetto grafico è stato realizzato dall’architetto Maura Assandri.